Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via Giovanni Bovio, 1
- CAP:
- 50136
- Latitudine:
- 43.7730368
- Longitudine:
- 11.2744736
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Marciapiede
- Data di collocazione:
- 23 gennaio 2020
- Materiali (Generico):
- Ottone, Pietra, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- Blocchi in pietra ricoperti da piastre di ottone, supporto laterale delle piastre in cemento
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Firenze
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Le pietre d'inciampo sono state posate il 23 gennaio 2020. (FONTE: moked - Le schede delle tredici pietre d’inciampo posizionate a Firenze il 23 gennaio - 23 gennaio 2020 - https://moked.it/blog/2020/01/23/le-schede-delle-tredici-pietre-dinciampo-posizionate-firenze-23-gennaio/).
Giorgio Levi delle Trezze, che era ultimo dei figli di Cesare Levi delle Trezze e di e Giuseppina Levi, nacque a Venezia nel 1870. Si laureò in ingegneria presso l'Università degli Studi di Padova. A Parigi conobbe la russa Xenia (Haya) Poliakoff (1872 - 1944), che era figlia del banchiere miliardario Lazar Poliakoff e di Rozalia Wydrina, che successivamente sposò.
Giorgio fu nominato console di Persia dal re Umberto I (nato nel 1844 e morto nel 1900, che fu sovrano del Regno d'Italia dal 1878 al 1900), che gli diede, nel 1899, anche il titolo di barone. Il baronato aveva come predicato quello di una località del Veneto meridionale che era stato oggetto di vaste bonifiche da parte della sua famiglia. I coniugi si trasferirono a Roma, nella elegante via Boncompagni, dove fecero ristrutturare una villa dal cugino Carlo Pincherle Moravia (1863 - 1944), padre dello scrittore Alberto Moravia (1907 - 1990).
Nel 1902 contribuirono economicamente alla nascita dell’ex Orfanotrofio israelitico di Roma, attuale "Casa famiglia e Centro ebraico Giuseppe e Violante Pitigliani" insieme ad altri benefattori. Giorgio e Xenia furono tra i fondatori dell'ex Ospedale Pediatrico Umberto I di Venezia, posto nelle vicinanze del ghetto della città.
Nel frattempo i coniugi, che a Firenze abitavano in un primo tempo in Lungarno degli Acciaioli, 8, si erano fatti costruire due edifici nella medesima città: uno posto fra piazza Gugliemo Oberdan e via Giovanni Bovio, oggi trasformato in residence, davanti a cui sono state posizionate le due pietre d'inciampo oggetto della scheda, e un altro a Roma.
Prima della Seconda guerra mondiale i due avevano prudentemente trasferito parte del loro patrimonio in Svizzera. Appare quindi incomprensibile che, dopo l’armistizio di Cassibile (1943) e la retata degli ebrei romani del 16 ottobre 1943, a cui erano scampati per un soffio rifugiandosi a Firenze, non avessero immediatamente intrapreso un viaggio verso questo Paese. Forse non fecero in tempo o si erano illusi di poter continuare a vivere a Firenze.
Nonostante le retate tedesche a Firenze fossero cominciate agli inizi di novembre del 1943, la coppia visse nella sua casa ancora fino al febbraio del 1944. I due furono arrestati a Firenze, dal comando tedesco, il 21 febbraio 1944, nonostante per l'età, visto che erano entrambi ultrasettantenni, dovessero essere esentati dalla cattura. Furono deportati da Firenze un mese dopo e, dopo essere transitati per il campo di concentramento Fossoli, situato vicino a Carpi, in provincia di Modena, trovarono la morte ad Auschwitz il 10 aprile 1944.
(FONTI: Comune di Firenze – Pietra d'inciampo – Via Bovio 1 - https://cultura.comune.fi.it/pietre-inciampo/bovio1 e moked - Le schede delle tredici pietre d’inciampo posizionate a Firenze il 23 gennaio)
Contenuti
- Iscrizioni:
- (Piastra sinistra, rivolta verso piazza Oberdan)
QUI ABITAVA
GIORGIO
LEVI DELLE TREZZE
NATO 1870
ARRESTATO 21.2.1944
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO 10.4.1944
(Piastra destra, che guarda via Ciro Menotti)
QUI ABITAVA
XENIA HAYA
POLIAKOV
NATA 1872
ARRESTATA 21.2.1944
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA 10.4.1944
- Simboli:
- Informazione non reperita
Altro
- Osservazioni personali:
- Sulla pietra d'inciampo relativa a Xenia Haya Poliakov il suo cognome è trascritto la lettera V finale, mentre, dalle fonti indicate nella sezione "notizie e contestualizzazione storica" della presente scheda risulta scritto come Poliakoff.
Entrambi sono ricordati anche nel "Memoriale a ricordo dei 1821 deportati della Toscana" (https://www.pietredellamemoria.it/pietre/memoriale-a-ricordo-dei-1821-deportati-della-toscana-firenze/) di Firenze.