138161 - Sacrario ai Caduti di Enna

Fra i numerosi luoghi d’interesse carichi di storia presenti a Enna, in pieno centro storico, in prossimità del Duomo e dinanzi la statua dedicata al grande ennese Napoleone Colajanni sita nella piazza omonima, sorge la Chiesa di Santa Chiara, che è stata edificata tra il 1614 e il 1616, nel periodo in cui era forte la presenza dei Gesuiti, fu sede dal 1942 al 1945 dell’antica Confraternita del Sacro Cuore di Gesù e fu adibita nel 1957 a Sacrario dei Caduti in guerra.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazza Napoleone Colajanni
CAP:
94100
Latitudine:
37.56668610000001
Longitudine:
14.280898500000035

Informazioni

Luogo di collocazione:
La Chiesa di Santa Chiara con il Sacrario dei caduti si affaccia su Piazza Colajanni
Data di collocazione:
Il Sacrario è stato inaugurato il 30/03/1957. I primi Caduti furono deposti nel Sacrario il 17/05/1956
Materiali (Generico):
Marmo, Altro
Materiali (Dettaglio):
Lastre di marmo.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Enna
Notizie e contestualizzazione storica:
Dopo la seconda guerra mondiale (1940-1945) la Chiesa di S. Chiara è stata destinata a Sacrario dei caduti in guerra. Lo storico Tempio aperto al pubblico nel 1614 è stato trasformato in Sacrario il 30-3-1957 per l’opera insistente del Presidente provinciale dell’Associazione Pro-famiglie dei Caduti e dei Dispersi in Guerra dott. Guglielmo Lo Giudice. Le cappelle laterali della chiesa furono trasformate in loculi per ospitare i caduti in guerra. Nel sacrario vi sono 316 militari della prima e della seconda guerra mondiale, dei quali circa 68 sono ignoti. Tuttora proseguono le tumulazioni o il prelievo di soldati provenienti o trasferiti da sacrari vari. Ad es. il Comune di Vallelunga Pratameno ha realizzato un proprio sacrario trasferendovi i propri cittadini caduti. Dal Sacrario di Enna fu traslato un soldato. Il 4 novembre, festa dell’Unità nazionale e giornata delle Forze Armate, il Sacrario è luogo di solenne celebrazione e vi partecipano le più alte autorità civili e militari. Poco più di duecento sono stati i cittadini ennesi morti durante la Prima Guerra, tra sergenti, capitani e tanti soldati semplici, tutti caduti durante i combattimenti o a causa delle letali conseguenze delle ferite subite in guerra. Un buon numero di soldati ennesi, facenti parte dei “battaglioni dei soldati-bambini”, i cosiddetti “Ragazzi del ‘99”, furono chiamati al fronte negli ultimi mesi di guerra, all’età di 17 anni. La città accolse umanamente un gruppo di prigionieri di guerra ungheresi, la maggior parte contadini che furono adibiti ai lavori dei campi, ed ospitò fraternamente numerosi profughi del Friuli dopo la ritirata di Caporetto. “Enna ha partecipato con slancio e con spirito patriottico alla Grande Guerra mondiale, offrendo in olocausto il sangue dei suoi figli migliori” fu scritto in un articolo del 1919 su “la Baionetta”, organo ufficiale dei combattenti e reduci al quale collaborò Enrico Longhi, letterato ennese, insignito di medaglia d’argento al valor militare.

Contenuti

Iscrizioni:
All’esterno della Chiesa di Santa Chiara si trova una lastra di marmo con l’iscrizione Sacrario dei caduti in guerra.
All’interno della Chiesa accanto al portone d’ingresso sulla destra è collocata una lastra di marmo con la seguente iscrizione:
Dispersi
negli infiniti teatri di guerra,
non nel cuore della Patria
che con orgoglio
e tenerezza di madre, incide
sul marmo i vostri nomi
affidandoli al culto
ed al rispetto
delle generazioni future.
Alloro Giuseppe, Bonsignore Arcangelo, Caruso Vincenzo, Cristadoro F. Paolo, Di Forti Francesco, Fazzi Gaetano, Fiumara Gaetano, Fonte Mario, Garofalo Giuseppe, Giangreco Angelo, Giordani Salvatore, Gioveni Angelo, Giunta Vincenzo, Grotta D’Auria, Ingrà Francesco, La Martina Gaetano, Leto Saverio, Lombardo Antonino, Longi Giovanni, Maggio Angelo, Mancuso Filippo, Marco Angelo, Matraia Michele,Micciché Rocco,Milano Michele, Nicosia Giuseppe, Nicosia Liborio, Parisi Giovanni, Parisi Mario, Pioppo Salvatore, Pirrera Paolo, Placa Gaetano, Puglisi Mario, Restivo Enrico, Sabato Mario, Tinebria Mario, Valguarnera Angelo, Vicari Paolo, Vitale Gaetano, Russo Luigi.
8-9 dic 1984
Simboli:
Corona di alloro che circonda l’ iscrizione Sacrario dei caduti in guerra in lastra di marmo all’esterno della Chiesa.
Sopra ogni sacello (è un gruppo di loculi) vi è una lunetta in vetro mosaico a campitura libera, supportato da cristallo plastico infrangibile, raffigurante scena di carattere storico-patriottico. I sacelli a sinistra hanno lunette artistiche con scene della prima guerra mondiale. I sacelli a destra hanno lunette artistiche con scene della seconda guerra mondiale. In particolare, vorrei descrivere un mosaico raffigurante l'episodio della morte dei soldati precipitati dalla rocca presso il cimitero durante i bombardamenti nel cuore della notte, la cosiddetta strage dei soldati italiani giù dal dirupo del “Macello” nel luglio del ‘43. Quei soldati italiani, nel sentire in piena notte il rombo dei motori delle “fortezze volanti” degli Alleati, si precipitarono fuori dalle tende in una disperata corsa, in cerca di scampo. Il dirupo era lì, a poche decine di metri. Molti di quei giovani militari, per sfuggire alle bombe, ignari della particolare orografia del luogo, si sfracellarono nella vallata sottostante cadendo uno dopo l’altro dagli scoscesi precipizi della zona profeticamente denominata “Macello”.

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