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223064 - Sacrario dei Martiri del Campo di Marte del 22 marzo 1944 – Firenze

Il Sacrario dei Martiri del Campo di Marte sorge a ridosso dello Stadio Artemio Franchi (all’epoca dei fatti dedicato al fascista Giovanni Berta), vicino alla torre di Maratona, in un’apposita area riqualificata in occasione dei Mondiali di calcio del 1990. L’opera originaria era stata inaugurata il 29 Maggio 1949. Con il termine Campo di Marte veniva comunemente intesa l’area in cui si svolgevano le esercitazioni militari e col tempo si è data questa denominazione a tutto il quartiere. Il Sacrario ricorda 5 giovani renitenti alla leva della Repubblica Sociale Italiana qui fucilati il 22 Marzo 1944, in una spettacolare quanto brutale esecuzione, dopo essere stati condannati a morte dal Tribunale speciale straordinario. Erano Leandro Corona, Ottorino Quiti, Antonio Raddi, Adriano Santoni e Guido Targetti. Alla “memoria” di questi ragazzi è stata conferita la medaglia d’oro al Valor Civile. A questi si è aggiunto anche il ricordo di 3 partigiani assassinati dai fascisti intorno al Campo di Marte il 21 Giugno 1944 (Bartolomeo Caraviello, Franco Martelli e Edgardo Savoli) e quello dei civili e partigiani appartenenti a questo rione caduti durante lotta di Liberazione. Il Sacrario è costituito da una struttura in cemento armato. Al centro una Cappella, edificata su pianta semicircolare, in cui spicca un grande crocifisso ligneo collocato sopra un altare di pietra. Al centro di quest’ultimo è incisa una dedica e scolpita in bassorilievo una croce cristiana. Alla Cappella, protetta da una grande cancellata di ferro a doppia anta, si accede attraverso una breve scalinata. Esternamente al sacello due grandi lapidi rettangolari (formate da pannelli di marmo assemblati l’uno con l’altro) collocate su altrettante strutture di cemento armato, anch’esse di forma rettangolare. Quella di sinistra, rispetto a chi guarda, ricorda i 5 renitenti qui fucilati. L’epigrafe reca incisi i nomi dei Caduti, la loro data di morte, l’Ente promotore del Sacrario, ovvero la sezione “F.lli Papini” dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e la data di posa. Vi si trovano, inoltre, 17 stelle di bronzo che versano una goccia colorata di rosso: rappresentano idealmente i colpi di fucile che hanno troncato queste giovani esistenze ed il sangue da esse versato. La lapide di destra è dedicata ai 3 partigiani uccisi il 21 Giugno 1944 e a quelli appartenenti a questo quartiere caduti durante la lotta di Liberazione. Vi sono, però, alcuni errori in quanto Rocco Caraviello, gappista, è stato ucciso dai fascisti il 19 Giugno 1944 in Chiasso del Buco, nei pressi di Piazza della Signoria, mentre al Campo di Marte era stato assassinato il cugino, Bartolomeo, unitamente ad Edgardo Savoli e non Sovale. L’epigrafe reca incisi centralmente i nomi dei 3 Caduti del 21 Giugno 1944 e, ai fianchi, i nomi degli altri partigiani, 16 per lato, in un parziale ordine alfabetico. Vittorio Barbieri e Francesco Simonini, medaglie d’oro al Valor Militare alla “memoria”, hanno incisa accanto al loro nome, una piccola stella a cinque punte. Nell’epigrafe sono presenti anche l’Ente promotore (la stessa della “gemella” di sinistra) e gli estremi temporali 1944-1949. Queste due grandi lapidi hanno una spessa bordatura di marmo e, ad entrambi i margini inferiori, presentano due fiaccole votive in bronzo con fiaccola di vetro. All’estremità di entrambe le lapidi marmoree, verso la Cappella, si trova una lastra rettangolare di pietra con incisi i nomi delle vittime civili: 20 in quella sinistra e 17 in quella di destra. Sotto ad ognuna vi è una conca portafiori di cemento. Infine, in alcuni punti del Sacrario, sono presenti dei bracci portabandiera.
Il Sacrario, evidenziato da una targa di metallo posta all’ingresso, è protetto da una recinzione e viene aperto solo per le commemorazioni istituzionali. Quella che si svolge il 22 Marzo di ogni anno è sempre molto sentita e partecipata.