Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via Borso, 50
- CAP:
- 44121
- Latitudine:
- 44.84433799999999
- Longitudine:
- 11.62547989999996
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Cimitero monumentale della Certosa
- Data di collocazione:
- Informazione non reperita
- Materiali (Generico):
- Marmo
- Materiali (Dettaglio):
- Lastra di marmo bianco su cui sono scritti i nomi dei caduti in risalto con un marmo più scuro
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Ferrara tua
- Notizie e contestualizzazione storica:
- La lapide ricorda i fucilati durante la strage della Certosa. Essi sono caduti per il loro ideale di rivoluzione e libertà contro il nazifascismo. Costoro facevano parte della resistenza.
Come riportato nel link http://resistenzamappe.it/ferrara-fe_stragi-eccidio_della_certosa.all
Alla Certosa, per rappresaglia dell’uccisione del maresciallo di Pubblica Sicurezza, Mario Villani, vengono fucilate in due diverse occasioni nove persone. L’11 agosto sono assassinati sette antifascisti, fra resistenti e gappisti. Il 20 agosto vengono fucilati altri due resistenti. Questo eccidio rappresentò un durissimo colpo per l’organizzazione partigiana. Alle ore 4,45 dell’11 agosto, dopo efferate torture, furono fucilati da un plotone di esecuzione formato esclusivamente da fascisti: Destino Sivieri Tersillo, nato a Coccanile di Copparo nel 1913 e abitante a Cocomaro di Focomorto, Borgo Marighella; Guido Droghetti, nato a Quacchio nel 1914 e abitante a Pontegradella; Amleto Piccoli, nato a Pilastri di Bondeno nel 1912 e abitante a Ferrara, in via Argine Ducale; Gateano Bini, detto “Mario”, nato a Rero di Formignana nel 1894 e abitante a Ferrara in Borgo San Luca; Guido Fillini, nato a Occhiobello (Rovigo) nel 1898 e abitante a Francolino; Romeo Bighi, nato a Lagosanto nel 1923 e domiciliato a Venezia Lido. Un altro prigioniero, ugualmente destinato alla fucilazione, Jovanti Balestra, riuscì a fuggire e a sopravvivere. La sera del 20 agosto furono uccisi, sempre alla Certosa, Donato Cazzato, originario di Acquariga del Capo (Lecce) dove era nato nel 1922 e residente a Ferrara in via G. Fabbri, e Mario Zanella, nato a Padova nel 1918 e residente a Ferrara. Un altro componente del gruppo, individuato nel corso delle indagini avviate in seguito all’uccisione del Maresciallo di PS Mario Villani da parte di un gappista, fu trattenuto nei locali della Questura di Ferrara e, sottoposto a feroci interrogatori e torture, si autoaccusò, con molta probabilità senza portarne la responsabilità diretta e materiale, dell’uccisione del Villani. Morì nei locali della Questura, secondo la versione ufficiale per essersi suicidato, con un colpo di pistola, mentre era ammanettato. Si trattava di Mario Bisi, nome di battaglia “Augusto”, nato a Ferrara nel 1911 e abitante fuori Porta Mare. La gran parte dei componenti del gruppo era stato arrestato precedentemente, per azioni e propaganda antifascista svolte nella fabbrica in cui lavoravano come operai, la “Gomma Sintetica”, nucleo originario della Montecatini, poi Montedison, sorta nella zona industriale di Ferrara. Non erano quindi coinvolti nell’uccisione del Maresciallo Villani, la loro esecuzione fu effettuata per rappresaglia.
Contenuti
- Iscrizioni:
- DAL VILE PIOMBO NAZIFASCISTA DELL’ 11/8/1944 QUI FURONO FUCILATI I MARTIRI DELLA LIBERTA’: SIVIERI TERSILIO, DROGHETTI GUIDO, PICCOLI AMLETO, BINI GAETANO, FILLINI GUIDO,BIGHI ROMEO, SQUARZANTI RENATO. QUI PURE FURONO FUCILATI LA NOTTE DEL 20/8/1944: CAZZATO DONATO, ZANELLA MARIO
- Simboli:
- Davanti alla lapide appoggiata sul terreno vi è collocata una croce di marmo
Altro
- Osservazioni personali:
- Sono presenti delle rose arancioni tra le due lapidi. Esse si trovano all’interno di un vaso in marmo