Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via Laghi di Avigliana
- CAP:
- 12022
- Latitudine:
- 44.544488
- Longitudine:
- 7.489769
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Lato strada
- Data di collocazione:
- 08/06/1946
- Materiali (Generico):
- Marmo, Ottone, Pietra, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- Monumento in pietra su basamento di marmo; scritte in ottone; fotografie su ceramica
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Busca
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Inaugurate l' 8/05/1946, le steli si inseriscono nell'ambito delle iniziative portate avanti dal "COMITATO PER L'ECCIDIO". Dopo la fine della guerra Giovanni Sola, partigiano garibaldino costigliolese, ha fondato il "Comitato per l'Eccidio" composto, oltre a lui, da Bertaina Paolo (Lino), Giovanni Falco e il parroco don Agnelli. Questo comitato ha fatto erigere una prima lapide davanti alla Chiesa di Ceretto nel 1946. Sempre in quelll'anno i comuni di Costigliole e Busca hanno eretto 2 cippi alla memoria sui luoghi dell'eccidio, essi sono posti il primo davanti all'hotel Ceretto, quello in oggetto della scheda, e il secondo davanti alla caserma dei Carabinieri.
Dalle fotografie ritrovate il monumento originario era in marmo con la croce posta in alto e la scritta "ESACRANDA BARBARIE TEUTONICA NE TRONCO' LA VITA DAL MARTIRIO SCATURI' LA LUCE ARDENTE- ESEMPIO E MONITO ADDITANTI AI POSTERI. LA VIA ESALTANTE, LA FEDE NEI SACRI DIRITTI UMANI E PATRII. 5_1_1944. BUSCA MEMORI. LI 8_5_1946.
La sostituzione con l'attuale, dovrebbe risalire al 1959, data in cui viene restaurato anche il monumento davanti alla Chiesa di Ceretto. Le delibere di Giunta del Comune di Busca, riferiscono in tal senso.
La storia dell'Eccidio di Ceretto:
Dopo il 5 gennaio 1944, giorno della tragica strage compiuta dai nazi-fascisti, la ridente popolazione della frazione condivisa fra Costigliole e Busca è diventata una landa di desolazione ,morte e distruzione. Mercoledì 5 gennaio 1944 alle ore 10 due colonne di nazifascisti piombarono in sincronia sulla frazione di Ceretto:
una proveniente dalla pianura di Villafalletto, covo di brigate nere , l'altra proveniente dalla strada provinciale per Cuneo. La strage di Ceretto con il massacro di 27 civili e la distruzione delle case, va inquadrata nel vasto piano operativo perseguito dai nazifascisti tra il finire del 1943 e l'inizio del 1944.
Il calcolo dei tedeschi era di un'estrema logicità: per porre fine al pericoloso espandersi della guerriglia non occorreva arrivare allo annientamento fisico dei "ribelli", operazione che avrebbe richiesto un numero ben più consistente di effettivi di vasto respiro. Era sufficiente distruggere l'organizzazione delle prime bande e soffocare con il sangue il favore popolare che nei mesi successivi all'8 settembre aveva reso possibile lo sviluppo del fronte partigianoe fallire i programmi di reclutamento per l'esercito della R.S.I. Così il 27 gennaio vennero uccisi 27 innocenti, per dare una lezione.
In un rapporto al comando Generale della G.N.R del 13.01.1944 si dava notizia dell'accaduto:" Il 5 corrente truppe germaniche, recatesi a Costigliole Saluzzo per rastrellamento dei ribelli, hanno passato alle armi 22 uomini delle frazioni adiacenti ed hanno appiccato il fuoco ad una ventina di case rurali"- Ma il terribile comunicato , peccava in difetto, infatti 27 furono i caduti e 27 le case distrutte.
Non tutti i 27 furono uccisi nello stesso luogo, ecco la ragione per cui vi è la collocazione di lapidi in alcuni punti specifici del territorio.
Qui, a San Martino di Busca, i nazifascisti trascinarono, incollonati, sette uomini davanti al Caffè Ceretto (attuale Hotel Ceretto): tra di essi un ragazzo, Emilio Falco.
"Impartirono l'ordine di salire sul camion; poi contrordine: scendere. Una botta ad Emilio, perchè se ne andasse; poi fucilarono Domenico e Angelo Falco, Lorenzo e Battista Ramonda, Salomone e Garello proprio alla fermata tramviaria: a Lorenzo Ramonda tagliarono la gola con la sciabola e la conficcarono sul ciglio del ruscello, per far vedere che era italiana" ( Testimonianza riportata pag. 55, Livio Berardo, Cronaca di un Eccidio).
Ogni anno la Commemorazione dell'Eccidio, fatta congiuntamente dai Comuni di Busca e Costigliole Saluzzo e sempre molto partecipata da parte delle Istituzioni e dei ragazzi delle scuole, parte sempre da questo cippo, con la deposizione della corona d'alloro, per poi proseguire in corteo verso la Chiesa di Ceretto. Durante la deposizione la Banda Musicale di Santa Cecilia suona l'Inno di Mameli. Nel 2006 ai Comuni di Costigliole Saluzzo e Busca è stata riconosciuta la "Medaglia d'argento al Valor civile".
Contenuti
- Iscrizioni:
- (Stele a sinistra)
FALCO ANGELO ANNI 28
FALCO DOMENICO ANNI 37
GARELLO DOMENICO ANNI 19
RAMONDA GIOV. BATTISTA ANNI 24
RAMONDA LORENZO ANNI 34
SALAMONE GIOV. BATTISTA ANNI 27
(stele a destra)
L'ODIO
NAZIFASCISTA
LE NOSTRE VITE
DISTRUSSE
LA RICONQUISTATA
LIBERTÀ
A MONITO
PER I VENTURI
SU QUESTA PIETRA
L'ETERNO
- Simboli:
- Informazione non reperita
Altro
- Osservazioni personali:
- Dimensioni: 1,50 x 1,50 x 1,40.